La notizia sta girando su tutti i telegionali e sul web.
Noi riportiamo di seguito l’articolo di TGCOM24.
“Cadute in trappola. E poi vendute da un gruppo armato a un altro. Ma non in mano ai jihadisti dello Stato islamico: è quanto potrebbe essere successo a Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due giovani italiane scomparse in Siria a fine luglio, secondo quanto riportato oggi da un quotidiano libanese vicino al movimento sciita filo-iraniano Hezbollah alleato del regime di Damasco.”
Quanto accaduto alle nostre due giovani connazionali è un chiaro segnale dell’accoglienza riservata agli stranieri “infedeli” e del livello di civiltà di alcuni popoli del mondo islamico.
Al di là della gravità della situazione e delle motivazioni che hanno spinto le due giovani vittime a partire per la Siria (come dicono in tanti potevano fare le volontarie qui in italia aiutando poveri ed anziani soli), la cosa che desta maggior sdegno è il disegno perverso dei rapitori che hanno teso una trappola a chi voleva adoperarsi per dare una mano alla causa rivoluzionaria…. questo è stato il ringraziamento e questa è la dura verità:noi, figli di un dio minore al loro dio ed alla loro fede siamo merce di scambio, vittime sacrificali (vedi la simbologia delle decapitazioni) e perfino chi si rende disponibile per aiutarli non è mai visto con amicizia ma dietro le dichiarazioni di facciata si celano sentimenti di profondo odio per “noi” infedeli.
Nella speranza che tutto si concluda per il meglio (si tratta pur sempre di due esseri umani e di due italiane), questa esperienza serva come monito per i giovani affinchè diventino più attenti nella scelta delle frequentazioni di persone che per cultura e principi religiosi sono così distanti dalla nostra educazione cristiana, e per i genitori “simpatizzanti” delle cause di popolazioni che non conoscono pace da secoli e sono state cresciute nell’odio e nella guerra agli infedeli, con un odio così radicato nella loro cultura che hanno ben pensato di “mettere in trappola” anche chi era partito con uno spirito “Garibaldino” per aiutarli nella loro stessa lotta per la libertà.
FDI – Monza